Sito denuclearizzato

13.10.08

Heavy Butter Thunder

"...I like smoke and lightning
Heavy metal thunder..."
(Steppenwolf - Born To Be Wild)



...Get up, stand up...

Ciao Bob...

...Stand up for your right...

che ci fai dentro quella scatolina a cantare per me?

...Get up, stand up...

Dai Bob, ieri non ho neanche fumato...

...Don't give up the fight...

Ah, cacchio... è la sveglia. La sveglia del lunedì, quella che sta alle sveglie del resto della settimana come la regina sta alle altre api dell'alveare.

Procedura di attivazione di emergenza, contando sulla doccia pre-notturna avevo postposto l'orario della sveglia dalle 6.16 alle 6.26 (mantenendo l'assetto palindromo del tutto), ignorando colpevolemente il fatto che una doccia mattutina non me la sarei negata comunque.

Accensione router, accensione pc, accensione monitor, con contemporaneo avvio delle funzioni corporali mattutine (leggasi copiosa pipì di start-up)... Torno dal bagno e metto su Winamp una playlist con "The Four Horsemen", "Battery" e "Master Of Puppets" dei Metallica, pur ad un volume decente per l'orario, con l'intento di dare alla sferzata necessaria per uscire dalle nebbie della sonnolenza una colonna sonora che facesse da sostegno.

Mi dirigo, immerso in questo sottofondo, verso il mobile cucina intento a preparare il caffè. Come ogni lunedì che si rispetti... barattolo del caffè vuoto, barattolo dello zucchero quasi.

Apro lo sportello inferiore della credenza in cui tengo le riserve, trovo una confezione di caffè ma niente zucchero: ok, quello che c'è ce lo faremo bastare. Verso il caffè nel barattolo e per far sì che accolga tutti i 250 gr. comprimo la prima rata versata... e per farlo scelgo non un cucchiaino, ma una palettina da gelato, di quelle di metallo.

Continuo a versare, riempio il contenitore, prendo la caffettiera dal gocciolatoio sopra il lavabo, godo come ogni mattina nel rito del versare l'acqua minerale esattamente fino a metà valvola, come fosse un kata di una arte marziale da caffeinomani e mi accingo a versare il caffè.

Giusto per non deludere troppo la mia pigrizia, inizio a versare il caffè nella moka utilizzando la palettina da gelato che mi era servita prima per pareggiare il caffè nel barattolo.

Intanto James Hetfield canta:

Time...
Has taken its toll on you
The lines that crack your face
Famine...
Your body it has torn through
Withered in every place
Pestilence...
For what you have had to endure
And what you have put others through
Death...
Deliverance for you for sure
There is nothing you can do

Guardo il caffè versarsi nella moka... e a differenza di quanto avviene di solito con il canonico cucchiaino, non devo fare grandi movimenti di polso, basta sollevare di poco la palettina e il caffè scivola quasi da sé. Le meraviglie della forza centripeta in un lunedì mattina qualunque.

Ma lì, sotto la luce calda della lampadina della cappa di aspirazione, filtrata da un vetro di plastica smerigliata color "opaco d'annata", il tutto avviene in maniera davvero... illuminante.

Guardo la palettina... lucentissima, liscissima, il caffè le scivola sopra senza lasciare un minimo granello a memoria del proprio passaggio.

Mentre i Metallica continuano a ruggire dalle casse del PC, realizzo: il metallo è liscio, freddo, non si lega ad altre particelle se non con un processo di fusione (e questo pensiero, in ricordo delle sbronze e delle canne giovanili mi strappa un sorriso)... diversamente rimane lì per i fatti suoi, toccato da tutto ma senza diventare parte di niente, senza lasciare che niente diventi parte di sé.

E ripenso al me adolescenziale, con 5 orecchini (quattro
ancora testimoniano quei tempi nei miei lobi), capelli ricci lunghi, vestito come fossi stato reduce da una gita sotto un tosaerba...

Ripenso al mio essere sempre stato attento agli altri, aperto al dialogo, simpatetico piuttosto che simpatico...

Rivedo me sulla moto, custom per destino, con le marmitte svuotate (dal rumore della moto viene il termine "Heavy Metal", dal verso
"...I like smoke and lightning, Heavy metal thunder..." di Born To Be Wild degli Steppenwolf), il giubotto jeans senza maniche con una augoriosa accoppiata teschio più aquila con le ali spiegate... fermo prima delle strisce pedonali per far attraversare qualcuno, foss'anche una signora ingioiellata che ha sempre rappresentato la cultura che sento agli antipodi rispetto alla mia...

Rivivo tutti i momenti con i miei amici, delle mie relazioni affettive... momenti di cui mi è sempre rimasto addosso qualcosa... a volte così poco da renderne difficile il ricordo, a volte parecchio, a volte così tanto da far sì da non riuscire a pensare ad altro per tantissimo tempo, quello necessario a metabolizzare.

Guardo la palettina e realizzo: non sono mai stato metallaro...

A dispetto del fatto che a tutt'oggi una chitarra distorta cattura la mia attenzione, a dispetto del fatto che i Metallica mi ammoniscono cantandomi

"...
Smashing through the boundaries
lunacy has found me
cannot stop the Battery
Pounding out aggression
turns into obsession
cannot kill the Battery..."

...ho appena fermato la mia personale Battery...

Non sono metallo, sono burro... mi sciolgo in relazioni entropiche, riesco a far sì che alcune cose mi scivolino addosso ma la maggior parte arriva dentro di me come fosse una lama calda, mi impasto, partecipo, mi insinuo, mi mescolo, divento parte di cose che si conservano, di cose che si bruciano, lascio nella vita degli altri tracce di me difficili da pulir via...

Torno al pc con la tazzina del caffè in mano, chiudo Winamp... e mi trovo a pensare: certo che "Mi piacciono il fumo e i fulmini, Tuono di burro pesante" suona davvero male, lo ammetto.

Guardo la palettina che ora sto girando per sciogliere lo zucchero nel caffè e mi dico: da domani non si deroga... cucchiano deve essere, e cucchiaino sia.


13 Ottobre 2008