Sito denuclearizzato

15.8.08

No U turn

Immagina di essere a bordo di un'auto. Immagina di essere in viaggio, di essere partito senza meta e di aggiungere dopo ogni sosta, dopo ogni città visitata, qualcosa che aumenta il bagaglio da portare con te. Immagina che i primi bagagli che hai caricato siano messi sul tetto, riposti in una di quelle vecchie valigie di cartone pressato con l'interno di tessuto sintetico verdino e l'esterno in quasi finta pelle... così finta da sembrare finta per davvero, legata con una vecchia corda di quelle che se le fai scorrere tra le mani portano con sé buona parte della tua pelle.

Immagina che ti capitino dei tragitti così lunghi da non scendere neanche dall'auto e, quando ti fermi, di continuare ad accatastare bagagli su bagagli su quel tetto. Legati questi con delle corde più recenti, di quelle fatte con materiali resistenti, con ganci di acciaio alla fine.

Immagina che con il peso di questo crescente bagaglio a volte la marcia rallenti, che si faccia di tanto in tanto più difficoltosa, tanto da farti chiedere se non sia il caso di rinunciare a qualche valigia, a qualcuno dei souvenir che hai portato con te lungo la strada.

Immagina che quella vecchia valigia di cartone sia, da sempre, la base non solo figurativa della piramide dei bagagli e che mai potresti pensare di separartene. Rinunceresti piuttosto a qualcuno dei bagagli che ha avuto un senso portare con te per una parte del tragitto, ma che ora possono anche sembrarti superflui.

Immagina di decidere che tutto sia importante e che vada portato con te, anche a costo di rallentare la marcia.

Immagina che più strada compi, più quella valigia viene seppellita da altri bagagli, immagina di perderla di vista per un po' di tempo, che ogni volta che ti rimetti in marcia e guardi l'auto su cui stai per salire, quella valigia sia semplicemente nascosta alla tua vista da tutte quelle che le stanno sopra. Non è un giudizio di merito, è una questione di prospettive che mutano.

Immagina di essere un giorno in autostrada per un tragitto particolarmente lungo, di andare abbastanza spedito e di ascoltare alla radio il tuo pezzo preferito, di goderti il viaggio... e di veder spuntare all'improvviso sul parabrezza un lembo di quella vecchia corda, recisa.

Immagina di non avere neanche la prontezza di alzare il piede dall'acceleratore, ma di guardare prontamente nello specchietto retrovisore e di vedere lì, al centro della striscia di asfalto che ti si srotola alle spalle, quella vecchia valigia di cartone aperta, con tutto ciò che contiene disseminato sulla strada senza alcun ordine.

Immagina che tutto il contenuto disposto così, a casaccio in uno spicchio di realtà riflessa, abbia molto meno senso di quanto fino a quel momento pensavi ne avesse avuto. Immagina di realizzare in un istante di non avere alcuna voglia di fermarti a controllare quali bagagli siano rimasti sul tetto, né di controllare se siano ancora saldi sul tetto... né tantomeno alcuna voglia di provare a tornare indietro per recuperare quelli che hai perso, vecchia valigia compresa.

Immagina di avere una sensazione strana allo stomaco, come un fugacissimo istante di potenziale ripensamento.

Immagina di guardare ai bordi della strada e di non stupirti affatto nel vedere cioè che vedi.

Immagina di sorridere, con un sorriso amaro e definitivo, constatando che l'unica via percorribile è davanti a te.

Bene, hai immaginato l'inimmaginabile, che a dispetto del proprio nome a volte non è meno che reale.


(foto da internet, postproduzine mia)


15 Agosto 2008

4 commenti:

Strombolicchia ha detto...

Per esempio, io, quando parto, non compro mai niente. Solo tante foto!

Maxdog ha detto...

Miki, tutti i bagagli di cui parlo qui sono gratis.

Pesano soltanto, ma non costano... quindi non si comprano neanche quelli :)

Anonimo ha detto...

...e a un certo punto accade che un viaggio o, forse, due, le chiacchiere con amici e semisconosciuti ti facciano capire che quella valigia la devi ritirare fuori, devi togliere gli altri bagagli...sarà faticoso, duro e un percorso lungo...ma sai che la devi tirare fuori...fa fatica, non si ha voglia di parlare con gli altri, sembra che tutti capiscano, sembra che nessuno capisca, tutti dicono la loro ma non sanno quanto dolore provi...ma sai anche che dopo quel dolore, tutto potrà essere più luminoso...anche se avrai il mondo contro!
Non sai niente, non so quando avrò voglia di raccontarlo, raccontartelo (sicuramente non per iscritto!), non sto benissimo ma comincio a essere più felice...lo devo anche a te, non solo a te (non ti montare la testa), ma anche a te.
Ti abbraccio

Maxdog ha detto...

Non devi nulla a nessuno se non a te stessa, Iole.

Ci sono scorci di verità in penombra, difficili da cogliere... e ce ne sono altri che, paradossalmente, sono troppo luminosi per poterli guardare in una sola volta.

La luce del sole è vita, è colore, ma pensa a qualcuno che abbia tenuto gli occhi chiusi per anni... aprendo gli occhi di colpo rischierebbe di restare accecato, la mente riceverebbe così tante informazioni tutte insieme da non riuscire a cogliere altro che un uno sfolgorante bianco perenne.

Pensa invece se gli occhi fossero stati aperti, ma si fossero aggiunte piano piano delle bende... chiamale "comodità", "affetto", "consuetudine", "tranquillità", "assenza di imprevisti", "stima"...

E immagina di togliere le bende ad una ad una, piano piano, di far riabituare gli occhi alla luce.

Ecco, la luce è lì fuori... è su tutto ed è "tutto"...

Tuoi sono gli occhi, tue le mani che hanno tolto le bende a poco a poco... e immagino non ti abbia stupito più di tanto di vedere, infine, che le cose stavano esattamente come le avevi immaginato.

Soprattutto tua la voglia di vivere il supplizio necessario per tornare a guardare ad occhi aperti e senza filtri.

Forse qualcuno lungo la strada di ha dato un po' di forza, ti ha "ricordato" non tanto che la luce è la via giusta, quanto che il "buio" è una scelta e non un destino.

E se tra questi in minima parte ci sono anch'io, non può che farmi piacere, soprattutto perché dopo il dolore, mi dici, cominci a intravedere la gioia.

Ti ascolterò volentieri.

Abbraccio ricambiato :)