Sito denuclearizzato

10.8.07

Sagra dell'ossimoro/1: Rivoluzione borghese








Durante uno dei miei pochi convinti tentativi di mettere ordine in casa, mi sono imbattuto in un foglio di carta di quasi dieci ann
i fa, su cui avevo scritto una specie di poesia... cioè, in realtà si tratta di un elenco spezzato in versi, che era nato dal misto di sconforto e rabbia nel vedere gli ostacoli che delle persone, rivelatesi allora come degli idioti e così confermatisi nel tempo, frapponevano ai desideri di chi da giovane ha ancora la voglia di sognare e la forza per farlo.

Dal momento che io non sono mai stato un tipo spendibile, mai ricevuto il timbro di "bravo e affidabile ragazzo", né a dire il vero ho mai fatto nulla per cercare di ottenerlo, ecco che un sistema di vita con cui mi ero incontrato e scontrato muoveva le sue pedine a difesa della condizione allora esistente. Inutile dire che col tempo la normale dinamica della vita ha fatto sì che quel sistema, malsano alla base, crollasse da sé... ma questo è avvenuto quando io, ormai lontano, ho potuto solo sentire un leggero tremolio sotto i piedi e ho visto, al di là dell'orizzonte, alzarsi una nuvola di detriti... ho potuto solo immaginare, con costante indifferenza, il cumulo di macerie.

Va bene, post criptico in questa prima parte, ma non voglio spiegare questa cosa meglio di quanto non abbia già fatto.

Questa sorta di poesia-elenco aveva come titolo "A tutti i benpensanti" e faceva così:


Noi gocce di china in un mare nero,

Noi esagoni in un alveare,
Noi fili d'erba in un prato inglese,
Noi ovuli in un ovaio,
Noi elettroni in corsa in un filo di rame,

Noi peli sul dorso di un cane,
Noi barattoli sugli scaffali di un supermercato,
Noi battiti di un cuore impazzito,
Noi lapidi in un cimitero,
Noi aliti di vento in una bufera,

Noi pecore nei presepi,
Noi sigarette in un pacchetto,

Noi fiammiferi in una scatola,
Noi perle in una collana,

Noi stronzi in una fogna,
Noi fogli di un quaderno,

Noi cenere in un braciere,
Noi lacrime nel vento,
Noi...
vi romperemo il culo.





Dieci anni sono passati, e spesso la vita prende vie perpendicolari (nei casi più fortunati) se non addirittura parallele (e qui è la fine) rispetto a quelle che avremmo pensato di percorrere, ma spesso sotto la cenere la brace cova ancora. La ponderatezza dell'età adulta in sé non è un gran male, basterebbe ricordarsi chi si era un tempo, e valutare se lo si è ancora.


E allora, in onore al me stesso di dieci anni
fa, che rivoluzione sia.

Subito.

Anzi no, dopo le 20:30 ché ci sono i Simpsons su Fox.


Sacro fuoco della rivoluzione



10/08/2007

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