Sito denuclearizzato

11.6.08

Diario di viaggio: 2 - Tra infiniti punti ci sono punti indelebili

La stazione di Bologna non è la stazione di Palermo. Qui la gente è viva, c'è un treno in partenza per Milano ogni 8 minuti, vedi una umanità policromatica e multiculturale, che si muove come se avesse qualcosa di bello e/o interessante e/o importante da fare.

Dona ha preso il suo treno per Milano, sconsolata per il corso palloso da seguire ma niente affatto affranta o sconfitta... l
ei è la Palermo che ti fa venire voglia di esistere, la forza queta di una giovane donna che vive la propria vita col sorriso sulle labbra, senza recriminazioni ma senza accontentarsi.

Se questi giorni a Bologna sono stati bellissimi, e lo sono stati, lo devo tantissimo anche a lei. Ospitale, premurosa ma senza nessun tipo di pr
essione, accogliente, energica, generosa, socievole, duci come sempre... anzi di più perchè qui ho visto una Donatella diversa, più vera.

Qui, nella sala d'attesa della stazione di Bologna, ascolto Ashes And Wine e non posso che pensare a lei distesa sul
divano, mentre canticchia questa canzone... che poi quando canticchia l'inno di Mameli piuttosto che "Le ragazze di Gaguin" di Grazia Di Michele è uguale, ha la canticchiata monocorde lei.

Oggi mi ha accompagnato a fare il mio primo tatuaggio, si è pure assuppata (sopportata, n.d.a. per i non siculi) di lasciarmi all'imbocco della
via e trovare parcheggio da sola, di scattarmi delle foto durante il tatuamento e di andare a comprare un cornetto per me, quando poco prima di offrire la mia pelle agli aghi e all'inchiostro stavo schiattando dalla fame.

Mi spiace non esserci tatuati insieme, sarebbe stato bellissimo aggiungere questo ricordo a tutti i bellissimi micromomenti di questi giorni. E ringrazio Alex, Stefano e tutti i ragazzi dello studio Apelles Tattoo di Bologna per il sorriso con cui mi hanno accolto, per le attenzioni, il tempo e la simpatia che mi hanno riservato. La mia pelle sarà ancora vostra :)


Il tatuaggio... per paradosso lo abbiamo fatto (io e la consorte palermitana, lei capirà... anche se il dolore fu tutto mio -.-') in un momento di passaggio, ma non come avevo pensato dalla giovinezza all'età adulta, quanto da una forma appiattita di età adulta verso un ritorno all'adolescenza, intesa come voglia di decidere e fare, fossero anche cazzate... di avere l'idea che anche qualcosa che duri per il "per sempre" umano non è altro che un soffio tra le dita.

E di questo devo ringraziare me stesso.


C'è stato qualcuno che mi ha stimolato, qualcuno che non ha capito, qualcuno che mi ha quasi fatto venire voglia di mollare, ma alla fine nella mia vita tutto è venuto da me... mie le speranze perse di vista e ritrovate, miei
i silenzi, miei gli inciampi, miei i passi incerti, mie le ripartenze... mio lo spicchio di sole cui faccio da bersaglio oggi, con un sorriso compiuto sul volto, senza timore di avere sopra l'ombra di nessuno.




Punti indelebili

Bologna, 11 Giugno 2008, ore 18:45


2 commenti:

Anonimo ha detto...

non sei mai connesso... ad ogni modo, vedo che stai bene. a presto.

Maxdog ha detto...

Ciao Laura,

vero, non sono connesso spesso come prima... e a volte lo sono, ma in modalità invisibile.

Applico il mio desiderio epicureiano latente di "late biosas", quantomeno su Msn.

Ho voglia di concretezza, di guardare i rapporti umani negli occhi, quando si può, e non trasfigurati in pixel sullo schermo, tutto qui :)

P.s.: sto bene, sì...